Libera Terra per l'ambiente.
L'e-commerce, grazie alla crescente digitalizzazione e anche per via della spinta derivante dalle restrizioni della pandemia, ha registrato un forte sviluppo negli ultimi anni. Questo ha comportato, a sua volta, un significativo incremento delle spedizioni verso i privati e, di conseguenza, dei rifiuti derivanti dagli imballaggi usati per proteggere le merci durante il trasporto.
Sebbene secondo fonti autorevoli l’impatto ambientale dello shopping online sia inferiore di quello fisico (report Netcomm - Politecnico di Milano citato da Il Sole 24 ore del 27 giugno 2024), l’aumento dei rifiuti da imballaggi è senza altro una cattiva notizia, nonché uno dei punti più critici della transizione green dell’e-commerce. Di molto positivo c’è, però, che l’impennata delle vendite online sta determinando la diffusione di una sempre maggiore sensibilità sull’importanza di ridurne l’impatto ambientale da parte di tutti gli attori della filiera, dalla scelta degli imballaggi fino a quella dei veicoli per le consegne.
L'utilizzo di materiali di recupero, plastica riciclata o biodegradabile sono infatti suscettibili di ridurre significativamente il consumo di risorse e le emissioni. Un impatto altrettanto positivo potrebbe poi derivare dall’utilizzo di veicoli elettrici da parte dei corrieri.
Coerentemente con l’identità e lo scopo di Libera Terra, oltre ad essere particolarmente sensibili a cercare di ridurre l’impatto ambientale degli imballaggi primari dei prodotti (bottiglie di vetro leggere, crescente sostituzione della plastica con carta FSC e recentemente anche con sacchetti biodegradabili), da diversi anni abbiamo adottato alcuni accorgimenti per minimizzare l’impronta ecologica delle spedizioni della Bottega di Libera Terra online. Ad esempio, il polistirolo è stato del tutto sostituito dall’utilizzo di imballaggi protettivi ottenuti tritando “in casa” i cartoni ricevuti con la merce in arrivo. All’inizio non è stato facile riuscire a raggiungere lo stesso livello di efficacia nel proteggere i prodotti di vetro del polistirolo, ma dopo diversi aggiustamenti, oggi siamo pienamente soddisfatti del risultato. Laddove ancora non siamo riusciti a sostituire del tutto la plastica (per le bolle d’aria protettive ad esempio), abbiamo optato per quella riciclata. Sono inoltre in corso prove di utilizzo di paglia di truciolo, così come per la sostituzione del nastro adesivo plastico con quello di carta.
Si tratta di piccoli gesti concreti, singolarmente presi magari con un impatto marginale, ma che, diffondendosi sempre più, crediamo possano contribuire a fare la differenza per ridurre il nostro peso sull’ambiente.